Di restare in ordine la mia disordinata stanzetta non ne vuole sapere, e così ci rinuncio (ennesimo specchio dei miei desideri) e cerco il filo dei miei pensieri tra i libri ritirati dalla biblioteca, le cartine abbandonate, il bucato da fare ed il biglietto sempre pronto per tornare. Ho salutato Isa questa mattina: la mia ultima ospite se ne è ripartita con una bella valigia nel miglior caso di ricordi e senza alcun dubbio di germi data la settimana tra febbre e raffreddore che ci siamo passate in questa "giovane, accattivante, divertente città" (pigiama, raiclick e qualche strana tisana dall'origine dubbia del mio aspirante omeopata coinquilino).
Casa mia è diventata una trincea: gli uomini litigano a colpi d'amplificatore una battaglia nata dall'ennesimo pacco di pasta che lo Svizzero musico e maniaco ha rubato al Catalano, le donne quando non si drogano inveiscono contro il Catalano che non le lascia studiare ed io zitta, zitta studentuccola Erasmus cerco di far rispettare una "roda de la limpieza" che per disperazione segna sempre alla fine "cucina, piatti, salotto e bagno...Maria!". Per il resto tutto confuso, la mia città di plastica continua a regalarmi belle serate e qualche mal di pancia, ma comunque va bene: lotto contro un senso di solitudine cronica con la voglia di Sverginarmi in tutti i non ancora della mia vita.
Tra poco Venezia. Tra poco resa dei conti. Tra poco svenimento dei mie genitori di fronte alla mia volontà di essere Felice e di non stare più...amici miei ma perchè devo sempre essere così innamorata?
(sono stata un pò troppo criptica?)
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3 commenti:
di non stare più?? Dove? Come? Aiuto!
non stare,penso dicapire,ma non stare somewhere implica forse uno stare sowhere else,o forse un cercare dove stare, o uno star cercando un dove stare, un cosa fare, un quanto stare non essendo quantificabile...ad ogni modo stammi bene :)
jack....così le fai solo più confusione!!! ;-)
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