giovedì 28 febbraio 2008
GOLEM
tritate una cipolla
fatela soffriggere in una mezza panetta di burro
con abbondante pepe
buttate sopra una svalangata di cumino - si mi sembra si chiami così
cercate disperatamente le noccioline senza trovarle
aggiungete i capperi - che tristemente si trovavano un po acetati
fate sciogliere inoltre un po di pasta d'acciughe in questo magma
una bella manciata di emmental a striscie
rimpiangete di non riuscire a trovare più l a menta fresca
altro burro
godete
bestemmiate iddio per aver finito la birra
proprio lui
martedì 26 febbraio 2008
voltar..
è arrivato il momento di salutare la mia bella lisbona,non mi sveglierò più la mattina con la luce calda di questa città,guardando l'oceano dalla finestrella di camera mia,con l'odore del ristorante indiano sotto casa che mi invade la stanza.
le stradine affollate del bairro alto la notte,le interminabili salite e le ripide discese, l'elettrico che non arriva mai con i conducenti che si fermano quando meno te lo aspetti per parlare con i vecchietti per strada.
questo paese dove al bar trovi il panino con la frittata e il riso al latte,il pastel de nata,piccolo concentrato di bontà,e i vecchiotti invece di bere ombrette si bevono la ginjinha,un vino liquoroso al sapore di ciliegia.
questo paese piccolino,fatto di gente semplice e gentile, a metà tra europa e sudamerica,a metà tra il conosciuto e l'esotico,il diverso.
la mia casetta nel pieno del quartiere afro,dove io e i miei coinquilini siamo le uniche persone non di colore,con il senegalese qua sotto che vende telefonini illegalmente.
non so come spiegarvi la mia esperienza qua,posso solo dirvi che sono stata anche troppo bene,si dice che partire è un po' morire e in questo caso è proprio vero.
sono scappata dall'italia e forse un po' qua mi sono ritrovata e ora ho paura di perdermi di nuovo,ma forse è solo tutto troppo rapido per me,tre ore di volo mi separano da venezia,un viaggio troppo breve a conclusione di uno ben più lungo.
non so come sarà tornare, di sicuro ha ragione la chiara quando dice che sembrerà di fare un passo indietro,tutto mi sembrerà fottutamente troppo familiare,troppo conosciuto,troppo ovvio se volete.
non voglio essere tragica,questa fine la vedo più che altro come un punto di partenza per fare altre cose,una spinta a non stare ferma e, comunque sia, a non accontentarmi.
ma mi mancherà un sacco sto posto.
ci vediamo presto verasmini.
un baciotto
lunedì 25 febbraio 2008
domenica 24 febbraio 2008
Il Cappio Strigne
Ebbene ragazzi... Ci siamo, il mio erasmus è agli sgoccioli, fra due settimane torno in patria. Che dire? Che fare? Devo ammettere che sono felice di andarmene da questa città letargica, da questa mediocrità, da questo menefreghismo, egocentrismo... Ma è anche vero che una volta che si parte non si può più tornare, eh no, non così. La Germania, in questo caso intendo Colonia, è un paese senza spunti che non da spazio alla creatività, ma non per questo l' Italia se la caverà tanto facilmente, no no no! E quindi voglio levarmi da qua.. ma tornare a Torino a Venezia è un vero passo indietro, un reale inesorabile odioso e sconcertante passo indietro. Che dire? Che fare? é la volontà che ci comanda o possiamo noi esserne i padroni? Io mi sono fatta letteralmente comandare in questi ultimi 20 anni, e ho passato gli ultimi mesi insonne a pensare. Poi quando mi chiedo a cosa penso, mi rendo conto che quel momento meraviglioso, quel secondo fra pensiero e sogno, quell' attimo in cui la mente scivola nell' inconscio e in cui tutto si spiega e tutto è chiaro, è anche l' unico che non ci si ricorda mai. Destinati a non ricordare quello che sappiamo, a poter ottenere solo un comandamento cieco di noi stessi; mi chiedo se potrò mai cambiare in questo.
Ora proverò ad andare a vedere sta benedetta mostra di Mondrian. Non mi piace tanto Mondrian, ma si è sempre ben disposti a cambiare idea.
ULTIMATUM
questa è una minaccia. o mi fate sapere come state o apro un blog tutto mio, dove me la canto me la suono e me la leggo da solo.
verasmino avvisato mezzo salvato.
giovedì 21 febbraio 2008
mercoledì 20 febbraio 2008
disavventure
ho speso 25 euro al supermercato e ovviamente ho dimenticato entrambi.
ho chiesto alla mia coinquilina di prenderli e il suo cellulare sul tavolo ha fatto bip bip.
per la strada ho perso i filtrini.
stamattina non mi sono svegliato.
ieri ho parlato da solo sul lungo senna.
la tipa che realmente volevo circuire era realmente lesbica.
piove.
ho sognato maria ma non mi ricordo cosa.
poi ho anche sognato che la chiara era dentro a una marionetta a forma di tasso con dei calzini a righe, e tentava di uscire dalla mia lavastoviglie per uccidermi con le sue dituzza colorate, ed io ero costretto a tagliarla con la mia mezzaluna. le dicevo che non era furbo da parte sua e che doveva piantarla sennò la facevo soffrire inutilmente, che non avevo un archibugio per farla finita ma solo quella maledetta mezzaluna complicata da usare. ma lei diceva che erano le regole del gioco e continuava a farsi smaciullare. ora, era varamente una mano dentro a una marionetta, ma era veramente la chiara. e soprattutto usciva veramente dalla mia lavastoviglie. l'altro sogno non riesco più a ricordarlo ma mi ha fatto stare nervoso tutto ieri. chiedo scusa alla chiara, sai che non ti toccherei neanche con un fiore (questa poi non l'ho mai capita...).
ascolto i tuxedomoon e questo certo non mi fa bene.
mi ha scritto una mail una persona che non pensavo l'avrebbe mai fatto.
i miei studi vanno a rilento ma sono meditabondo e presto partorirò.
non capisco perchè le mie scarpe puzzano così tanto.
neanche una ballata di elvis riesce a calmarmi.
mi convinco sempre più di dover comprare un registratore audio portatile.
una cassa di stella artois costa 3,95 euro.
baci e abbracci.
martedì 19 febbraio 2008
ENTRO A FAR PARTE...
- Son senza casa e nessuno ha voglia per ora di condividere la sua quiete domestica con il sottoscritto.
- Non capisco che un 40-50% delle sporadiche conversazioni a monosillabi che affronto con indomito coraggio.
- Durante le suddette conversazioni la gente storce il naso, fa smorfie, dimostra insofferenza.
- Ho un nuovo numero di telefono che non riesco ad attivare.
- Mi rendo conto che anche ordinare un caffè e sopratutto chiedere del pane sono sfide non indifferenti.
Che ne dite? Posso sentirmi Erasmus a pieno titolo?
So che per voi son cose ormai vecchie, ma abbiate comprensione per un novellino appena giunto...
lunedì 18 febbraio 2008
la tastiera del mio computer è razista
E' un sacco di tempo che non scrivo e forse la ragione principale è che sto bene, che sono finalmente uscita dall'asfisiante necessità di fare, d'esprimere e capire che ha caratterizzato i miei primi mesi, ora, ho solo voglia di ripartire...aaaaaaaaaaah! non c'è soluzione ferma in un posto non ci so stare: l'erasmus dovrebbe essere diviso in due, fornito di un biglietto aperto con il quale non fare più ritorno. Viaggiare, annusare, scoprire, inciampare e ripartire: penso che se mai mi deciderò di diventare "grande" farò il capotreno.
Sapete se per votare dobbiamo tornare in Italia? Avete la minima idea di quanto sia stato assurdo avere di visita i miei genitori e leggere negli occhi di mia madre la resa alla vecchiaia? Perchè m'avevano illuso che in quanto Erasmus i voti agli esami sarebbero stati più alti? Perchè nel mio bagno la cartaigenica finisce nel giro di due ore ed il Bretone che vive da quasi due mesi sul mio divano senza accennare il minimo sforzo a cercarsi un'altra casa, ha una madre talmente subdola d'averlo chiamato Malo? Perchè la mia coinquilina Francese ci mette 7ore a mangiare uno jogurt?
V'abbraccio tutti Erasmelli belli
domenica 17 febbraio 2008
venerdì 15 febbraio 2008
sabato 9 febbraio 2008
c'è da spostare un gabbiano
venerdì 8 febbraio 2008
giovedì 7 febbraio 2008
memorie carnevalesche


allora: mi rendo conto che già il titolo in se è un paradosso: ricordare e carnevale no so quanto stia ben together....comunque io ci provo e vi do un po' di flash. da dove cominciare....non dalle innumerevoli obliate volte che semo capitai in erbaria....magari dalla prima volta che abbiamo tentato di raggiungere il padiglione italia: alle quattro dopo lunga via una folla incazzata ci veniva incontro in direzione ostinata e contraria quando oramai eravamo appena arrivati in zona giardini - the party is over!!!! - great... quando siamo riusciti ad arrivarci - il giorno dopo - c'erano dei bravi musicisti ungheresi jazz, ma essendo domenica non se li filò nessuno... da segnalare quando in una delle varie peregrinazioni abbiamo sentito sinatra uscire da una finestra con due figure affacciate: non appena ho cominciato a recitare Oh Ròmio Ròmio uerdarfou Romìo ci hanno fatto salire: con sommo sbigottimento ci siamo trovati davanti una festa di 40enni scozzesi che, non riuscendo a coinvolgerci nell'orgione, ci hanno poi sbattuto fuori dopo ampio rifornimento di prosecco....e poi, il tipo vestito da leccalecca, la tipa che non mi sono riuscito a portare a casa nonostante mi avesse esplicitamente chiesto se poteva dormire da me, l'avere un buco totale dal concerto dei pitura all'alba sotto casa mia, colmato dall'asserzione di dada di avermi raccattato destirà in tera in biennale e da qualche flash di erbaria e varie...mi sorella che perde il cellulare, lossi che perde un ginocchio spalmandosi per terra inseguendo un battello, e poi davvero, non è che sappia dirvi molto altro, se non che mi sono divertito da morire - e poco ci mancava....precedono due tre foto per completezza....besos fioi!
mercoledì 6 febbraio 2008
parallelismi
dopo un ora e venti uno sci con scarpone incorporato
dopo un ora e settanta esatte, racchetta e barilotto ricordiale tipo cane san bernardo
poi una ciocca di capelli, due molari e l'indice della mano sinistra
e finalmente, in un silenzio orrendo, a notte fonda, fantozzi a pelle di leone
credeva di essere il comandante nobile nell'inferno del polo nord
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martedì 5 febbraio 2008
post Stupido
p.s.(no-comment sulla situazione italiana)
verso le politiche 2008
LA MESCHINITA' DELLA SINISTRA E LA NECESSITA' DI RICOSTRUIRLA
di Salvatore Cannavò
Si va dunque a elezioni. Ci si va nella forma più depressiva, sull'onda di un fallimento, annunciato, prevedibile ma pur sempre un fallimento che pesa sulle teste di tutti noi. "Con questi dirigenti non vinceremo mai", urlava Nanni Moretti all'insegna di Fassino e Rutelli nel 2002. Oggi quell'accusa è ancora attuale e il quadro degli "imputati" è destinato ad allargarsi a Bertinotti, Giordano, Diliberto, Mussi o Pecoraro Scanio. Ma non è questione di dirigenti, ovviamente, o di singole persone quanto di linee politiche, di progetti, di capacità di costruire in questo paese una sinistra degna di questo nome, una "sinistra che fa la sinistra" e che rompa con chi è ormai diventato un pilastro di questo sistema.
Del ruolo di Veltroni nello scatenamento della crisi ormai si è detto molto: anch'egli, come D'Alema nel '96, si è precipitato in soccorso dello sconfitto, Berlusconi, per assurgerlo a interlocutore privilegiato delle "grandi riforme" consentendone così la resurrezione. E lo stesso errore - si tende a dimenticarlo oggi - avevano fatto nel 2005, dopo la sonora sconfitta alle regionali subita dal centrodestra, Prodi e Bertinotti che si dissero contrari alla richiesta di elezioni anticipate consentendo così quel recupero che ha portato il Cavaliere a ridosso dell'Unione nell'aprile 2006 e che spiega il ribaltone di oggi.
Mosse tattiche sbagliate, presunzioni inenarrabili - chi si ricorda in Rifondazione la prosopopea con cui il gruppo dirigente del Prc elogiava le virtù taumaturgiche del Programma dell'Unione? - piccinerie istituzionali. Tutto si tiene però sulla base di una visione strategica a corto raggio, senza respiro: l'idea che comunque bisogna lavorare a una semplice "riforma" del sistema che però consiste in una modernizzazione capitalistica che resta l'unico orizzonte dei gruppi dirigenti in Italia, di destra e sinistra. Il problema è che le riforme importanti, quelle che cambiano la vita alle persone, non esistono se non sono ancorate a una strategia di trasformazione radicale, rivoluzionaria, a uno sguardo sul futuro.
Questo paese avrebbe bisogno di essere rivoltato da cima a fondo. Avrebbe bisogno di una rivoluzione democratica e sociale, di un azzeramento della "vecchia merda" (citiamo Marx) e di una rigenerazione complessiva. Questa è la realtà che vedono tutti e che è ostruita da una prospettiva politica fragile, impedita da un cumulo di errori e di delusioni conseguenti.
Se non riusciamo ad affermare una strada di ricostruzione della sinistra di classe e anticapitalista questa prospettiva sarà rinviata ancora per molto tempo. Per questo Sinistra Critica ha deciso di esistere e di continuare a esistere, per provarsi in questa impresa.
Si apre la campagna elettorale; la sinistra di governo cercherà di riciclarsi in forza di opposizione e prenderà le distanze da se stessa. Nella meschinità della sinistra italiana c'è spazio anche per questo approccio. Ma non potrà risolvere con una mossa tattica il nodo di quella ricostruzione che ha bisogno di tempo, di nuove forze e di una nuova generazione politica. Non sarà Sinistra Critica, da sola, a risolvere il problema ma almeno ha le carte in regola per indicare l'obiettivo e per non disperdere nessuna energia in questo difficile compito.
domenica 3 febbraio 2008
The Transposition of Cillis Fairy
sabato 2 febbraio 2008
Carnival the Cannibal

Aspettiamo il Sabato...
UD sab. Mi sono svegliata alle 3, solo perché il mio amico Pabliten mi ha chiamata, per chiedere: Bist du Karneval? Ich gehe in einer Stunde los... Ohhh scheiße! (Sei Carnevale? Io in un' ora sono fuori... Ohhh merda!) Ieri il carnevale non è stato festeggiato con onore, e il tutto si è concluso con film strappalacrime in casa (brokeback, in ricordo di Heath, che guardato in lingua originale fa venire ancor più i brividi dalla bravura). Quindi ora gambette in spalla e si cerca di affrontare questa situazione con spirito venezialmente decadent-esistenzial-burlone, come noi sappiamo fare, anche perché nuovi lidi sono stati scoperti: sarebbe a dire il carnevale "alternativo", cioè un carnevale normale, come il nostro, dove la gran cassa significa tecno e non terrorifici Lied anni 80, e dove il costume significa fantasia e non terrorifici preconfezionati stile anni 80!!!! Allora buon Sabato di Carnevale a tutti


